C'era Roberto Benigni che doveva proiettare il suo nuovo film in una sala affollata di giornalisti e di critici.
Viene da me e mi dice:
"Mi raccomando, guardalo, che voglio sapere ciò che ne pensi tu".
"Va bene", dico io.
C'è molta ressa.
Finalmente proiettano il film, dura solo 15 secondi.
Io non faccio in tempo a vederlo. E' così breve e c'era così tanta gente che mi premeva da tutte le parti che non riesco a guardarlo nemmeno.
Tutti commentano. E io non so che dicono.
Benigni viene da me e mi chiede:
"Allora? Che ne pensi?"
Io non so che rispondere, annaspo nel vuoto, poi gli dico:
"Scusa, Roberto, ma che volevi dire con questo film?"
"Cazzo! E' quello che voglio sapere da te! E tu lo chiedi a me?", si arrabbia lui.
Io allora gli dico la verità.
"Roberto, non son riuscito nemmeno a vederlo. Quando l'hanno proiettato io ero in una posizione tale che la proiezione si è incastrata proprio tra due vetri, s'è fatto tanti riflessi e io non ho visto niente".
Allora lui dice:
" Va bene, non è nulla".
Monta subito in sala su un tavolo un proiettore e sedutastante
proietta sul muro che in quel caso aveva le porte di un ascensore in mezzo chiuse.
Roberto fa andare il marchingegno. Si proietta il film. Ma proprio in quel momento si aprono le porte dell'ascensore. E di nuovo il film si vede e non si vede.
La proiezione finisce. Io di nuovo non ho visto niente.
Benigni mi dice:
"Allora? Che ne pensi?"
Io nicchio, non so che dire.
"Ma, Roberto, che volevi dire con questo film? Non l'ho mica capito".
"Ma cazzo! E' quello che voglio sapere da te! E tu lo chiedi a me? Dimmi finalmente che ne pensi! Se è una schifezza dimmelo pure!", s'infuria lui.
Io allora mi sforzo, connetto le scene frammentarie che ho intravisto a malapena.
"Beh, Roberto, ho visto un uomo nudo con una cravatta, nudo a metà perchè si è aperto l'ascensore, poi ho visto un albero che rideva. Poi è finito il film. La storia è bella. Cosa ci può fare un uomo mezzo nudo con la cravatta con un albero che ride non lo so. Ma forse il film non vuol dire niente ma quel niente fa ridere perchè l'uomo nudo visto a mezzo con la cravatta fa veramente ridere, infatti l'albero si mette a ridere", dico io, così come mi viene.
Ho paura che Roberto si arrabbi di nuovo.
Invece mi abbraccia e mi dice:
"Finalmente qualcuno mi ha spiegato questa cazzata che mi è venuta di girare, e che non capivo nemmeno io!"
Mi ricordo che sull'intestazione del film, appena cominciava a essere proiettato c'era scritto: "Famiglia Cristiana".
E io ho pensato: "Anche le riviste ora si mettono a fare film. Mah! Sarà l'unico sponsor che Roberto è riuscito a trovare".
.
giuseppe d'ambrosio angelillo,
OGNI NOTTE UN SOGNO racconti
Acquaviva, dicembre 2010
www.libriacquaviva.org
www.dambrosioangelillo.it
sabato 18 dicembre 2010
IL FILM DI 15 SECONDI DI ROBERTO BENIGNI racconto di d'ambrosio angelillo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento