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giovedì 16 dicembre 2010

L'ASINA VERDE racconto contadino di D'Ambrosio Angelillo



In groppa a un asino di cartone se ne andava un giorno Avram Lisciaebussa, un vecchio contadino galiota e imbroglione di Acquaviva, pure famoso sensale di gente da poco, e che fa? non ti incontra un altro asino come lui e così su due piedi subito gli fa:
"O caro asino mio bello".
"Fermo là! Che già so quello che mi dirai", gli dice l'asino.
"E che ti dirò?"
"Che hai bella pronta un'asina piùcchè sciccosa tutta apposta per me".
"E che ? Te ne dispiace?", fa Avram.
"No. Per dirti la verità no", dice l'asino, che di nome faceva Colummo e aveva fama di essere alquanto irascibile e violento.
"E allora! Ho un'asina davvero bella che fa al caso tuo, tutta verde e con un sacco di granaglie per dote".
"No. No. Non fa per me", disse Colummo, tutto scettico.
"Poco male. Ne ho un'altra sottomano tutta apposta per te. E' nera come la pece, ma ha perfino un sacco di grano in dote", disse Avram, furbo come 50 volpi di pelo fino.
"No. No. Non fa per me", disse anche questa volta l'asino.
"Allora la vuoi un'asina tutta d'oro con una catena di brillanti al collo?", disse Avram.
"No. No. Perdi tempo con me".
"E che asina allora vuoi?", disse Avram, tutto paziente come i migliori imbroglioni sulla piazza.
"Una che mi voglia bene", disse l'asino.
"Ah! Presto fatto! Ne ho una di cartavelina proprio in tasca", disse Avram.
"E' verde anche questa? E sei sicuro che mi amerà fino alla fine dei miei giorni?", chiese l'asino, tutto dubbioso.
"E' tutta verde e ti amerà fino alla fine di tutti i tuoi giorni, nessuno escluso", confermò Avram, con aria arcisicura.
"Bene. Questa la prendo", disse felice l'asino. "Quanto ti devo dare allora?"
"Dammi i due sacchi di sale che porti in groppa e l'affare è fatto".
"Bene", disse Colummo.
Ma fatto sta che il padrone di Colummo, un certo Tatasigna, gli aveva detto al suo asino prima di partire: "Colummo mio, se qualcuno ti vuole prendere i due sacchi di sale tu prima dagli un calcione forte nel didietro e poi chiedigli di che male di pancia patisce".
E Colummo così fece, tirò un calcio a tiro dritto a Avram e alla sua asina verde di cartone, e lo fece volare dritto dritto in un fiume, a lui e alla sua asina di cartapesta compresa.
"Maledetto asino! Cosa hai fatto?", urlò Avram ormai in mezzo ai flutti.
"Ma scusami un pò, brutto imbroglione, ma come fa un'asina di cartavelina a volermi bene se è appunto fatta di carta? E poi, come vedi, non sa nemmeno nuotare e aiutare nel pericolo neanche il suo padrone, al quale pure dovrebbe essere molto affezionato", disse Colummo.
Avram ce la mise tutta per salvarsi, ma l'asina verde di cartone si rovinò tutta e non potè più portarlo in groppa.
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GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
storie contadine

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