C'era una volta una Nazione così grande che conteneva in sè tutte le altre nazioni del mondo. Quella nazione forse era l'America. E in questa nazione c'era una metropoli così grande che forse conteneva in sè tutte le altre metropoli del mondo, e questa metropoli forse era New York. E in questa metropoli c'era un quartiere così ricco e grande che forse conteneva in sè tutti gli altri quartieri ricchi e grandi del mondo, e questo quartiere era forse Little Italy. E in questo quartiere c'era un palazzo così ricco e grande che conteneva in sè tutti i palazzi ricchi e grandi del mondo, e questo palazzo era forse il Palazzo dei Poveri dello Stadera di Milano. E in questo palazzo c'era una stanza così piena di libri che forse conteneva in sè tutti i libri del mondo, e questa stanza è forse la mia stanza dove io faccio i miei libri Acquaviva. E in questa stanza piena di libri c'era un libro così grande che conteneva in sè tutti i libri del mondo, e in questo libro c'era solo un pupazzo e sulla sua fronte c'era solo una scritta, e questa scritta diceva solo una parola: IO.
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E questa è la parola più grande di tutte e contiene in sè tutti gli uomini e tutti i libri del mondo, e pure tutte le stanze, tutti i palazzi, tutti i quartieri, tutte le metropoli e tutte le nazioni del mondo. E io credo pure, con una certa qual sicurezza, che contenga dentro sè anche tutto il mondo. Almeno tutto il mondo che si dice sia degli uomini. E delle loro parole.
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giuseppe d'ambrosio angelillo
passaparola
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