I tasti frementi
che battono i sogni della notte
e ricordano amori e letti
e emozioni mai vissute
ma sempre circolate indifese
nei corti circuiti del nostro cervello
mentre tutto il resto si arrendeva
a una follia e altri detti
che somigliavano così tanto
a una perfetta disperazione.
Mi credete circondato, lo so,
ma non è perchè mi vedete
in silenzio
che io non son capace di aspettare l'alba,
e di là ripartire
verso una nuova gentilezza,
verso un altro aprile
che mi son scordato.
GD ANGELILLO
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