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giovedì 3 maggio 2012

IL SOLITO STATO DI GRAZIA DI QUALUNQUE SCRITTORE

Di solito lo scrittore è in un assoluto stato di grazia di nome ignoranza. Di là prende le piste per cercare qualcosa, di solito qualcosa di assoluto e di grande che riguarda la sua stessa vita. Non risolve quasi mai niente, e i critici lo apostrofano con i peggiori improperi proprio per questo.
   "Ma come? Fai il genio e sei un deficiente mortale come tutti noi?", e così passa l'ingloriosa gloria del mondo.
    Ma lo scrittore non si arrende, prende di nuovo la prima penna che gli capita sottomano e parte di nuovo per la tangente all'assalto di quell'insulso e vigliacco foglio bianco. La lotta è lunga e faticosa, e il risultato è quasi sempre inconsistente e molto ridicolo. Dio lo guarda e ha pietà di lui. Ma non lui stesso.
   Lo scrittore è un manovale molto mattiniero e allo stesso tempo nottambulo. Come faccia a fare entrambe le cose non si sa. E' sempre arrabbiato, si ubriaca spesso, non si ricorda mai di chiamare gli amici e di solito si mette pure a bestemmiare come un turco se caso mai un ignoto barista non lo saluta dopo che lui s'è fatto un caffè.
    E' un tipo molto strano, per dire il minimo. Non sa perchè scrive ma scrive. E' manesco, parla d'amore e fa molte telefonate anonime a dei perfetti sconosciuti, per ultimo pretende sempre da sua madre l'uovo fresco di giornata.
   Io non so perchè faccio lo scrittore, ma in compenso gli altri non lo sanno neanche che scrivo, così mi rimetto per fortuna a posto con la mia coscienza. Per conto mio avrei fatto il contadino ma mio padre mi voleva laureato anche se poi un suo amico gli chiese cos'era la filosofia e lui non seppe rispondergli e così venne da me e mi chiese:
"Figlio, in cosa ti sei laureato?"
"In Filosofia".
"Ah... E cos'è? Sai un mio amico buzzurro mi ha chiesto in cosa ti sei laureato e io come un fesso non ho saputo rispondergli".
"E lui cos'ha fatto?"
"Niente"
"E allora di che ti preoccupi?"
   Il bello fu che non seppi rispondergli nemmeno io, caso mai qualche altro suo amico buzzurro gliel'avesse richiesto. Son sicuro che se qualcuno m'avesse chiesto cos'era la scrittura, non avrei saputo rispondergli allo stesso modo. Comunque, nonostante tutto, io scrivo sempre nel mio cuore che amo tutte le persone che conosco perchè le conosco, e tutte le persone che non conosco in quanto potrei conoscerle. E' il mio stesso stato di grazia di perfetto idiota che mi detta questo genere di cose di cui io stesso non capisco nulla, perchè del tutto fuori dal mondo e da ogni tempo.
    So che penserete male di me per tutto questo caravanserraglio di confusioni senza testa nè coda, ma l'importante è che mi sia capito io anche se, per dir la verità, non so nemmeno di cosa. Ma son uno scrittore e lo posso fare, fossi stato un contadino avrei fatto un bel fracco di vino e mi sarei ubriacato, e il risultato sarebbe stato lo stesso.
   Il segreto della vita, ragazzi?
   Mai lamentarsi e essere sempre contenti della propria libertà e della propria fantasia.
    Per questo io sono uno scrittore, ma forse  l'ho già detto...
    Ah, ora che avete saputo che sono uno scrittore e non un astronauta, ma non son neanche tanto sicuro nemmeno di questo, perchè non provate a leggere un mio libro?
   Se non v'ho rubato del tempo fin qui son sicuro che qualcosina vi piacerebbe...
GD ANGELILLO
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http://www.books.google.com/

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