spersi in un mondo di scale,
con i nostri libri così ingombranti,
saliamo su e giù
tra un siamo e un saremo, chissà quando,
guardiamo con tristezza un fummo
che chissà se è mai esistito,
e così va avanti questa babilonia
dietro gli oblò gialligni del nostro sottomarino,
dietro i vetri sporchi della nostra cucina,
che notte dopo notte
ci ingrandiamo
ci rimpiccioliamo,
a seconda della ridicola attenzione degli altri.
chi siamo veramente?
uno squallido e incredibile caos
che ora sale
ora scende.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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