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giovedì 5 agosto 2010

Cara Pazza, lo so che sei lì, appena dietro la porta...

appena esco o abbasso la guardia, tu entri e fai la tua piazzata. Non posso cacciarti, non posso sconfiggerti, perchè la follia è davvero invincibile. Anch'io sono come te, anche se tu all'opposto mi credi un perdente. Ma non fa niente, le regole le fa la Premier League e anche il raccattapalle è tenuto a rispettarle. E io non sono il Presidente della Camera e nemmeno il presidente del gabinetto, perchè di orinali non ne ho bisogno. Ho il bosco attorno a me, il bosco metropolitano pieno di pali della luce da abbracciare verso il ritorno a casa. Alticcio e allegro per il bel viaggio fatto.
Non posso spararti, così ti scrivo.
Perchè ce l'hai con me?
Non ti ho fatto niente. Ne sono sicuro perchè non faccio del male proprio a nessuno.
Tu sei una pazza invece e fai quello che vuoi.
Ma forse anche tu sei solo una macchina scassata in attesa di essere rottamata, come tanti di noi che sognano il governo e si scoprono tappi in pensione.
Per me vuoi fare solo l'astronauta e non ci riesci perchè non sai nemmeno saltare con la fune. Ma questa è un'altra storia.
Imparare a scrivere per allegria. Delocalizzare la follia sugli altri. Gli operai costruiscono gli stabilimenti e il medioevo ti aiuta a evitare il mostro elettronico.
Io costruisco sogni di carta e faccio tutto da solo.
Tu sei una pazza e il tuo lavoro è solo quello. Il sole fa la luce e tu fai razzi per colpire i principi.
Comunque per me Cassano ha fatto bene ad andare alla Sampdoria, Genova è una repubblica marinara e l'Italia è solo una monarchia di "lei non sa chi sono io".
"E chi sei?"
"Un barone".
"E non eri conte? Che c'è? Ti hanno detronizzato?"
"No, ma ho avuto un rovescio in famiglia".
"E che rovescio?"
"Sì, insomma uno schiaffo".
"E chi te l'ha dato?"
"La cuoca".
"Avete la cuoca in casa? Allora siete ricchi".
"No. Sono il figlio della cuoca".
"Ma allora sei figlio di una serva!"
"Sì, ma non volevo dirtelo"
"E cosa volevi dirmi allora?"
"Io volevo dirti solo: LEI NON SA CHI SONO IO!"
"Ah, già, m'ero scordato".
"Ricordati".
"Ma allora chi sei?"
"Niente. Basta. Dico: 'lei non sa chi sono io', e tutto finisce qui. Non si va mica avanti".
"Questo gioco funziona così?"
"Sì."
"Basta saperlo".
"Ora lo sai"
"Bene, meglio così".
ecc. ecc. ecc. ecc.
Specifica di saldatura e poi chiedi a tua moglie,
nessun signore, e il biglietto è andato a farsi fottere.
Devo andare in Congo, o almeno arrivare a farci qualcosa.
Certo, sono andato nel serbatoio N°5 della Petrol e ci ho trovato 260 e-mail da leggere. Adesso come mi sento? Mica tanto bene.
L'importante è sapere la strada e puoi andare pure dove vuoi.
Ora il treno si è fermato per motivi non riconducibili alle ferrovie dello stato. Un pazzo si è buttato sotto il treno e il convoglio è fermo da "alcuni minuti" fatti di qualche mezz'ora.
Io non ho più fretta, quando arrivo arrivo. Un mio simile non andrà più da nessuna parte, e io giustamente mi accontento.
Il treno ora lo devieranno da Voltri, tanto non me ne sarei accorto nemmeno, nemmeno se mi deviavano in un manicomio.
Perchè ti scrivo?
Ho imparato l'alfabeto fin da piccolo e così faccio parte della clientela anch'io.
Il mondo è ormai governato da una mente pazza, e così ti do ragione su tutta la linea,
passo e chiudo.
Tanti cari saluti
Joseph K.
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soldato rock

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