DIETRO L'OBLO' DELLA CITTA' DI MILANO
si viene in questa città con gli occhi sbarrati di terrore,
senza un'idea precisa di quel che ci riserverà la fatalità,
una faccia di pietra come tante
per costruire l'ottuso castello del duca vincente,
un abitante qualunque della palafitta vagante,
un bimbo con la voce scaduta un millennio fa,
un albero da fare a fette come un angelo
lì al negozio delle mortadelle milanesi,
un inferno pieno di amori svelti e veloci,
un cuore di sera prima di addormentarsi,
un'adolescenza lunga tutta la vita,
un ragazzo che batte le mani in tv per 50 euro a notte,
liquidato ogni passato
liquidato ogni avvenire,
presto presto che c'è da licenziare l'antologia veneziana,
quella dove va a ripararsi la nostra anima
quando si mette a piovere davvero forte.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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