IL GALLO
cammino come un gallo per l'aia,
con gli occhi accesi come lampadine,
vorrei tanto essere una volpe
ma ho i pantaloni strappati,
i capelli spettinati e il frigorifero vuoto.
sono un monaco senza amici,
un po' depresso come un fantasma
e canto inni alla luna
con una pistola scarica in tasca.
la vita è sempre quella che è,
immusonirsi su è del tutto inutile,
i brocchi vivono tutti a modo loro,
come meglio possono,
d'altronde non possono fare altrimenti,
il mio frigorifero mi vince sempre a scacchi,
io scelgo il bianco e lui mi bastona col nero,
vorrei gridare la mia rabbia a qualcuno,
ma mi conviene svoltare per casa
alla prima curva,
io sono solo un galletto di periferia
e l'aia è una città più grossa
di tutto quanto il mondo messo insieme.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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