giovedì 23 giugno 2016
IL BOTTIGLIONE DI VINO
IL BOTTIGLIONE DI VINO
Una volta Tesshu, grande filosofo zen, se ne rimase zitto davanti all'assemblea numerosissima di tutti i suoi allievi riuniti. Gli allievi lo guardavano stupiti e increduli, anche allo stesso tempo parecchio in disagio. Il silenzio durò molto a lungo.
Poi, sempre senza dir nulla, il Maestro alzò un bottiglione di vino.
Gli allievi aspettavano che dicesse qualcosa.
Ma Tesshu, sempre con il bottiglione di vino in mano, continuava a non dir nulla.
Guardando tutti i suoi allievi, il suo sguardo capitò su un ragazzino, il più giovane di tutti i suoi allievi. Il ragazzino a sentirsi guardato sorrise.
Allora anche il Maestro a sua volta sorrise.
Tutti gli altri allievi non capirono nulla di quei due sorrisi. E del silenzio gioioso che ne seguì.
Lo sguardo del Maestro e il suo silenzio erano lo sguardo del Maestro e il suo silenzio, ma il sorriso del ragazzino era la filosofia zen che si trasmette sempre senza parole. Il bottiglione di vino era il mondo, che quasi per tutti rimane sempre un incomprensibile mistero, con o senza parole.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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