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giovedì 9 giugno 2016

LA SCUOLA ELEMENTARE


LA SCUOLA ELEMENTARE

Dobbiamo ancora leggere un libro
di cui non ci interessa nulla.
Ricchezza, Denaro, Concorrenza.
Non si capisce niente.
Tranne che i poveri sono miriadi
e i ricchi poche decine.
Il cervello si offusca, il cuore s'abbassa di tono
e di sentimento.
Le nuove tendenze hanno spazzato via le vecchie.
Dietro le secchie non c'è ormai nessun pozzo.
Invece della comprensione
c'è ora uno scherno a tutto volume.
Tra l'intelligenza e la forza bruta del soldo
non c'è ormai più nessuna differenza,
i numeri ci sono ancora tutti
ma i matematici non connettono più
con il senso generale delle cose.
Gli uomini non hanno più un loro personale linguaggio
ma l'oscura grammatica dell'inganno costante.
Questa gente ha ormai occupato la scuola elementare
e ambisce a chiuderla.
Vogliono aprire in sua vece
un'ottima fabbrica di fuochi pirotecnici cinesi.

Di scolari ce ne sono sempre meno.
Primo giorno di scuola 3 bambini.
Secondo giorno un solo bambino.
Terzo giorno più nessuno.
I banchi sono ormai ingombri solo di ossa di morti.
E' previsto tra non molto un cimitero
tassativamente senza nessun fiore.
Tanto nemmeno le anime ci saranno più.
Ci sono in compenso gli squali, gli avvoltoi, le piovre.
Ombre, fantasmi, spettri.
Il bidello ormai lascia il portone della scuola elementare
sempre aperto. Giorno e notte.
Inverno e estate.
La soluzione dei problemi è ormai la vendita
di tutta quanta la scuola elementare
allo speculatore di borsa
che deve pagare 4 centesimi di tasse
al Re Becchino di Bruxelles.
Spesso come in sogno
ci domandiamo se davvero nei tempi antichi
sia davvero esistita la scuola elementare.
La sintassi tenebrosa dei conti delle banche
ci ha confuso del tutto i nostri certi ricordi
del passato, compreso il medioevo.
La fantasia commette ormai tanti di quegli errori
che è del tutto inutile fare nuovi compiti
ed elaborare nuove verifiche.
Tutti i nostri studi
ci hanno cancellato dalla dirittura d'arrivo,
è tutto così taroccato
che ormai non esiste più nessuna meta,
nessun futuro.
Hanno stravolto l'ordine naturale
della normale misura dell'umano.
Piove in continuazione ma il governo non c'entra più.
Siamo ormai tutte sardine schiacciate
nella stessa scatola metropolitana.
Non c'è seriamente più nulla da studiare,
d'ora in poi sarà una vacanza eterna.
La mente si riposerà all'infinito.
Le maestre saranno esiliate
definitivamente in terra straniera
sotto un ombrellone sulla spiaggia senza mare
che si vergognano ancora di chiamare deserto.
Non c'è più niente da calcolare
né nessuna roba da leggere.
Il libro è in via di estinzione,
per accendere la TV e il telefonino 
non ci vuole certo una laurea.
Anche i calendari degli esami
sono stati tutti cancellati,
il risultato si sa già in partenza
senza bisogno di nessuna prova:
tutti bocciati
senza nessuna possibilità di ricorrere in appello
né in cassazione.
Tutti ignoranti a vita,
anche l'interrogatorio ai delinquenti è abolito.
Risposte da dare non ne ha più nessuno,
nemmeno l'assassino.

I cinesi stanno già montando
la loro ottima fabbrica di fuochi pirotecnici
nel luogo che fu il più bello della nostra vita.
La scuola elementare non serve davvero più a nessuno,
perché neanche di ragazzi
se ne vedono più in giro.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

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