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giovedì 9 marzo 2017

AMICO MIO, AMICO MIO


AMICO MIO, AMICO MIO

amico mio, amico mio,
non scordarti mai di avere fiducia in te stesso,
sei davvero il solo 
che può crederci veramente fino in fondo,
e che ti può importare degli errori tuoi?
che ti può intralciare la stupidità altrui?
sei solo, amico mio,
son tue le mani che brancolano nella notte,
son tutti tuoi i limoni aspri di cui ti cibi al mattino,
è tuo il gran tesoro delle pietre preziose
lassù nel firmamento,
quelle sei proprio sicuro che non te le toccherà mai nessuno,
il tuo linguaggio frastornato e fantasmagorico
è la lingua viva del tuo popolo
che mai nessuno si cura di ascoltare,
vai tranquillo,
non temere,
la fosca accademia 
ha le sue possenti porte sempre sprangate,
non ti vogliono e mai ti vorranno,
sono ben incastrati, sono ben incollati, ben ingessati a vita,
tu sei un animale notturno molto strano,
ce la devi fare da solo se davvero vuoi farcela,
ci hai solo il sogno dalla tua parte
e con quello  ti devi far largo e andare avanti,
ci hai solo una rosa in tasca che ti ha dato un giorno tua figlia,
e tutti i venti contro,
c'è solo la tua candela accesa 
che ti può fare luce nelle tenebre,
null'altro.
nessuno ti aprirà la sua porta,
nessuno ti offrirà un caffè,
nessuno ti porgerà manco una sedia
per farti riposare un po'.
 hai solo quel che Dio ti ha donato,
ma chi può allora farsi avanti e spostarti di lato?
loro fanno tutto prima e meglio,
ti ignorano, manco ti guardano,
ma tu te ne infischi altamente dei loro sguardi,
vogliono essere i più grandi? i cosiddetti superiori?
che facciano pure! diventino pure i più grandi del mondo!
tu pronunci parole che conosci soltanto tu,
perché loro inseguono soltanto la loro fama,
e tu invece soltanto la tua poesia.
tu credi nelle tue parole,
in quel che racconta l'anima tua.
tu ti esalti nel tuo arrancare dietro a tutti,
perché chi sorride come l'ultimo degli uomini
 è il più forte di tutti.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

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