t'amo, poesia,
e ti faccio tutto quello che posso,
ma non adirarti
se la tua grande visione
non mi porta ad offrirti una rosa.
è vergogna, credo, e pure paura.
sei appoggiata sulla ringhiera di un dirupo
ed è molto pericoloso
parlarti da vicino,
hai una presa d'amore
che è pure una vocazione a soffrire,
uno strazio a ciel sereno,
un raccolto di spighe
che mai porta a sazietà
questo nostro oscuro cuore.
così non è che io ti sdegni,
al contrario, ti amo e ti bramo
con tutto me stesso,
ma preferisco amarti con prosaicità
in un più lungo romanzo,
dove almeno posso farmi pure
delle gran grosse risate
su tutto quello che mi accade
e che vedo di rapinoso
intorno a me.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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