che mai te ne importa niente del mare,
tra i freschi roseti
e i platani chiari sempre nascosti,
ospiti fissi di ogni stagione in città,
e i fitti flauti degli uccelletti,
che accompagnano i poeti
nelle loro ultime fatiche della notte,
gli amanti assonnati ancora fermi in altri mondi,
aria già colma di sospiri,
rose e limoni,
nei sogni di tutti noi che pensiamo lontano,
e intanto cantiamo a memoria te,
nell'aria fredda di un primo mattino d'aprile,
carissima Milano.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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