venerdì 5 dicembre 2014
I SOLITI MATTI PREPARATIVI PER NATALE
A MILANO
ci si prepara per il Natale a piazza del Duomo,
si gonfia di lucine un immenso albero venuto dalla Svezia,
si soffia nei tromboni da giganteschi megafoni
sui palazzi dei portici,
la gente si accalca per i grossi negozi, i supermercati,
le superlibrerie,
molti hanno già bruciato le laute tredicesime,
a caccia di una gioia domestica che i giornali da tempo
danno per latitante sugli scaffali sempre pieni.
ma durante la giornata Milano corre sempre
dietro al suo futuro come al solito appannato di nulla,
di stucchi, di trucchi da 4 soldi per sembrare più giovane.
ma la città la buttano giù
per farne sempre una più nuova
che si allontana a velocità stellare
dal suo stesso vecchio cuore.
solo il Duomo resiste preparando come al solito
un presepe con pochi principi e moltissime pecore,
pochi figli e moltissimi professori.
dove si va se il poeta non è più autorizzato
a percepire il suo antico disordine ideale,
così pieno di filastracche per bambini?
nessuno lo sa,
ma il Natale distribuisce come una volta
le sue vecchie figurine felici,
le sue soffitte imbrattate di colori matti,
le sue invenzioni familiari
che con due dolcetti messi in croce
fanno lievitare un panettone grosso abbastanza
per offrire un sorriso e un bicchiere
a tutti i poveri, i vecchi, i ragazzi tristi della città.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
da "POESIE DI NATALE", dicembre 2014
Acquaviva
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