sabato 6 dicembre 2014
IL PASTORE CALABRESE
Quel pastore matto
l'è venuto giù dalla bassa Calabria,
è arrivato fin qui
in piazza del Duomo a Milano,
con la sua giubba sporca,
con la sua pecorella smarrita,
s'è ficcato nel bel mezzo del presepe
e brillava anca lù con i Magi,
i Ministri, e i cavadenti,
s'è ficcato nella sua stradina di farina
e rideva a destra e a manca
quasi fosse anche lui il padrone del boschetto delle oche.
Nessuno badava a lui.
Era contento come un principe
che ha trovato 50 galline dalle uova d'oro.
Ma poi è venuto un prete e l'ha cacciato:
"Ehi, ci hai la giubba sporca e poi puzzi un pò,
non puoi stare nel presepe,
qui tra un pò arriva Gesù bambino,
con al seguito tutto il treno delle autorità".
Mogio mogio il pastore calabrese
ha preso la sua pecorella smarrita
e se n'è andato,
ma al prete ha detto:
"Ci ho la giubba sporca e puzzo un pò di stalla è vero,
ma al mio paesino di povera gente laggiù in Calabria
Gesù Bambino non mi ha mai cacciato".
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
da "POESIE DI NATALE", dicembre 2014
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