NEL TEMPO CHE PASSA
passa il tempo
e arriva la rovina, la pesante tristezza,
e comunque viene ancora il Natale tra tutti gli altri freddi.
ma per casa girano ancora i tuoi sorrisi, mamma,
la tua premura,
il tuo dolce sguardo.
le tue mani girano ancora tra le pentole
per gli intingoli
e le patate al forno.
eri infaticabile,
eri una contadina,
una sarta di panni per il Bambino Gesù,
ora chissà dove sei
e non torni più per la sera
con i piatti di fave rosse
e il baccalà fritto con i ceci neri.
s'è abbrumata pure Acquaviva
e a noi non ci pensa più.
dicevi: avevo due figli
ma solo uno m'è vissuto
e a lui ho dato tutto della mia anima
e della mia scarsa fortuna.
ma era lieto il passo tuo attorno per casa,
e i vicini come al solito bollivano nella loro invidia.
ma la sera arriva
e ora la tua coperta la metto a mia figlia
tale e quale come facevi tu
quando ero io il bambino.
gli altri capiscono molto poco come al solito
e diventa di pietra il loro volto,
ma l'amore non è mai gelosia
e libera ogni caro pensiero come sempre
nella bella notte del Santo Natale.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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