IL POETA VIVE SEMPRE PER ARIA
venuto su col pane e latte del vento,
andato via col primo sorriso di un violino vicino.
non si vive male per aria,
anche se non puoi dare a nessuno
un appuntamento preciso,
perché davvero la strada del destino
è piena di buche e di tiri al martello non previsti,
ma la casa è l'ancora un po' per tutti
anche per i poeti squinternati
che non ne sanno niente né di pavimenti
né di mura
perché il soffitto loro preferito
è sempre il cielo stellato così bene illuminato,
un barattolo di zucchero e un caffè
per tener lontano il malocchio
e i vermi dell'invidia,
fitti fitti così tutt'intorno.
uomini con i forconi
quasi fossero un po' tutti come Poseidone,
cartomanti fasulli buoni per tutti i desideri
andati al macero,
nel cortile
come per le strade rifatte di catrame.
chi compra l'augurio di bene del poeta?
nessuno,
tanto quel pirla lo dà gratis a tutti quanti.
si fa pagare poco il poeta
perché non tradisce quasi mai,
non sono affatto come gli innamorati falsi,
come le mogli decrepite,
o come i vecchi tarantolati.
predicano sempre come le colombe di Dio,
dall'alto dei tetti,
fanno volare giù i loro astrusi biglietti dall'alto,
le parole cadono giù come tanti fiori,
la gente raccoglie e porta a casa
almeno un sorriso di un cuore pazzo.
il poeta vive sempre per aria
perché almeno tra le nuvole
il destino è più gentile.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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