lunedì 22 giugno 2015
LE MIE STRANE PREGHIERE DA NULLA
questa poesia da nulla
che mi rimbomba quasi sempre nelle orecchie,
che mi prude così veloce nella memoria,
che mi fa voltare verso un eterno che vedo
e non vedo,
e che mi conclude in un semplice sorriso,
in un'ironia lontana oltre il sentiero,
stringo comunque la sera
la mia semplice preghiera
di nome speranza,
e rifuggo la rabbia, l'ira, il demonio così stupido
nella sua voglia di battere una nullità come me,
"io son fortunato", mi ripeto,
"amo, che minchia più voglio dalla vita?".
e rido ancora
e torno indietro a riveder il mio delirio,
il mio atroce tormento.
macchè catastrofe, macchè sciagura!
io trionfo su tutti con il mio folle sorriso
e continuo a pregare la sera
con la mia semplice preghiera
di nome primavera.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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