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giovedì 16 giugno 2011

LA VACCA racconto contadino di gd angelillo

Una volta un contadino, un certo Talione di Acquaviva, se ne andava in campagna portandosi dietro la sua vacca, una certa Nerina. Quando a un tratto vide pararsi davanti a sè tre volponi: uno era il sindaco, l'altro era l'assessore e l'altro ancora era il guardiano delle tasse.
"Ci devi dare un terzo della vacca perchè il paese è in forte debito e se non pagano tutti se ne va in fallimento", disse il sindaco, un certo Rubalardo.
"Io sono già fallito ma nessuno se ne preoccupa, specialmente quelli del mio paese", disse Talione.
"Lascia stare le storie dei balordi, mi devi dare un terzo della vacca perchè mi mancano i soldi per mettere la catrame alle strade", disse l'assessore, un certo Mangiapagnotte.
"E che mi serve la catrame sulla strada a me che ci vado a piedi nei campi?", disse il contadino.
"Non trovare scuse da buzzurro e da arretrato quale sei, mi devi dare l'altro terzo della vacca perchè i figli dei ricchi vogliono essere pagati l'università in America", disse il guardiano delle tasse, un certo Spelacentesimo.
"Ma i miei figli non hanno preso nemmeno la licenza elementare, che c'entro io?", disse il contadino.
"Non trovare scuse della malora, dacci la vacca e non ne parliamo più", dissero allora i tre volponi e si presero la corda che la vacca teneva legata al collo per portarsela via.
"Ehi!", disse allora Talione il contadino, un pò rassegnato.
"Che c'è?", chiesero quelli.
"Avanzano le corna, chi se le prende?", chiese il contadino.
"A te certo non ti servono", dissero i tre, alquanto stizziti.
"E certo che vi servono a voi che davvero tutti e tre siete dei gran cornuti", disse allora Taliano.
"Che vuoi dire, cafone?", dissero quelli e stavano per inalberarsi.
"Niente, che siete certo più decorati voi uomini del governo che non un povero contadino che non conta niente", disse Talione.
Quelli presero la vacca, la povera Nerina, e se la portarono via senza dire più niente, per divorasela loro da perfetti volponi quali erano e non certo per fare tutte le dannate cose che avevano detto.
Il povero contadino se ne rimase come un truzzo sulla strada che non sapeva più chi portare a pascolare sui campi, se la sua rabbia o la sua maledizione.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
Contadini e squattrinati,
racconti
.
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