C'era una volta ad Acquaviva un contadino che chiamavano il Panziere, perchè si mangiava sempre i frutti più buoni e belli che la campagna donava a quegli sciagurati che di solito si autodefiniscono uomini. Tutti i frutti erano buoni ma quelli che si mangiava il Panziere erano immancabilmente più buoni di tutti.
"Come dannazione fai, Panziere? Di certo ci avrai un trucco con il tuo campo", gli disse una volta Squagliasifo, un suo amico contadino.
"Il mio trucco è la notte", disse il Panziere, sicuro di sè.
"Come? Che dici?"
"Ti farò vedere, ma tu mi devi promettere sulla tua stessa pelle che non dirai mai niente a nessuno".
"Promesso".
Così quella notte stessa il Panziere portò Squagliasifo sul suo campo. I suoi alberi erano tutti frondosi perchè mai potati. E nel pieno delle loro fronde Panziere mostrò dei panieri pieni di ogni ben di Dio. Mandorle, pesche, ciliege, albicocche, pere, mele vernine, mancava solo l'ambrosia degli dei.
"Ma chi ti porta fin qui tutto questo ben di Dio?", chiese sbalordito Squagliasifo.
"Io stesso. Di notte giro in lungo e in largo la campagna dell'intero paese e raccolgo solo i frutti più buoni e porto tutto qua. Poi di giorno vengo nel mio campo e raccolgo", disse tutto compiaciuto il Panziere.
Il suo amico Squagliasifo rimase di stucco con la bocca aperta senza essere capace di dire alcunchè.
E allora il Panziere disse:
"E' o non è la frutta migliore di tutte le campagne del paese?"
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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P.S. il "Panziere" è chi ama senza ritegno solo la sua panza (pancia). "Squagliasifo" è "sciogligrasso", chi gli piace sapere tutto per poi vantarsene in giro.
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