Una nave di ferro è una farfalla pesante
che se ne vola sulle onde
verso la primavera che se ne rimane pur sempre l'America,
come una sposa segreta di Franz Kafka
con gli occhi di vetro
e i piedi di diamanti
tra le luci intermittenti
di una notte oscura senza pace.
La gioia è in quella manovra azzardata in avanti
che ancora a cupide mani
si procede fino a tardi,
finchè è possibile e anche oltre.
L'America bella dei nostri vent'anni
che a bandiere tricolori
canta in California,
con i topi pazzi di Los Angeles
e quel caffè di silenzio senza zucchero
che ora l'Occidente
offre a tutti prima dell'alba,
prima che la nave arrivi alle piramidi
e svegli con il sole
tutta questa massa di eserciti di operai
ancora in attesa di capire
questi scherzi neri del diavolo dei soldi.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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