Ti sei messa Parigi in una tasca
per illudermi una sera
con una folla di giorni felici.
Te ne andasti sul presto
nella tua macchina cretina
piena di feste fallite,
paurosa come al solito,
spaccata di malamore.
Io raccolsi la tua barzelletta
e ne feci una figurina
della mia raccolta di giochi ingrippati,
tu già rombavi a mille
di fuori
sulle strade della tua finta Parigi,
con i telefoni rotti
dei tuoi sogni instupiditi.
GD ANGELILLO
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