il vignaiuolo dal volto di pietra
che il sole si mangia
con le bastonate degli anni
sopra gli anni,
con il vento
l'estate
e la neve
sempre nei campi,
con le sue mani di essere primordiale,
quando ancora tutti i miti
dovevano essere gettati a volare
nell'aria del mattino
per vedere fin dove mai
potevano arrivare le radici
di questi uomini senza tempo,
forgiati dai fulmini
plasmati dai geli
e dai caldi torridi
di qualsiasi voglia matta
di madrenatura.
mentre tutti noi mangiamo
dei frutti del vasto mondo
e fumando una sigaretta
seduti a una poltrona
non pensiamo proprio a niente.
g. d'ambrosio angelillo
a www.books.google.com
www.libriacquaviva.org
Nessun commento:
Posta un commento