mia figlia si è seduta davanti a me
e ha acceso la luce del tavolo,
ha disegnato un albero rosso
con la chioma a forma di cuore
e mi ha detto:
"Papà, scrivi un libro con un titolo così?"
il titolo era "l'albero dell'amore".
"Sì, che lo scrivo", le ho detto.
poi si è messa a giocare con dei fili
e ci ha attaccato un cuore verde di porcellana
che ha trovato chissà dove.
è una bambina forte e determinata,
manda al diavolo i suoi tre fratelli grandi
senza tanti giri di parole,
quando prepotenti le danno fastidio.
anche la madre deve stare attenta da lei
se per distrazione o per passeggera superficialità
le dice qualche parola fuori posto.
ha un carattere mica da ridere,
e il suo sguardo è puntuto e molto profondo.
adesso se ne sta davanti a me
che gioca con i suoi colori.
dice loro: "no".
poi li sistema come vuole lei
e dice loro: "sì".
ha scritto su un foglietto tutti i loro nomi,
e sorridendo dice:
"questi colori sono delle chiavi piccoline
per aprire scatole che non ho ancora scoperto
quali sono,
ma non le perderò e prima o poi
lo saprò,
ora vedo solo che sono piccoline
e non si sa cosa c'è da aprire".
ora si stiracchia,
alza la luce del tavolo
e la dirige in alto,
verso il soffitto.
poi d'improvviso si fa pensierosa.
poi di scatto si alza,
viene al mio fianco
e mi chiede:
"e tu come fai allora?"
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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