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giovedì 25 settembre 2014

QUELLA VOLTA CHE UN CANE MORSE CHAGALL

      Chagall ebbe tre Rabbi per insegnanti quando era ragazzo, quello che ebbe maggiore influenza su di lui fu proprio il primo, una piccola cimice di Mohilev.
      La madre lo mandava dal maestro ogni sabato. Certo Marc avrebbe preferito di gran lunga andare a farsi un bagno nel fiume di Vitebsk piuttosto che  sentire sermoni sulla Bibbia, ma pure alla propria formazione bisognava pensarci.
      Quando Marc si recava dal Rabbi nel primo pomeriggio lo trovava che ronfava di brutto in compagnia di sua moglie nella sua camera da letto, dopo aver fatto doveroso onore al pranzo del Sabato, e allora gli era stato raccomandato di bussare molto piano quando arrivava per ricevere la sua lezione. E un giorno bussò così piano che invece di svegliare il Rabbi svegliò invece il suo cane, vecchio, brutto, cattivissimo. Appena lo vide scese deciso per le scale e gli tirò due morsi, uno al braccio e uno alla gamba.
       Successe un pandemonio. Il Rabbi infine si svegliò, accorse, convenne che bisognava chiamare i familiari.
       Chagall svenne, per la paura, lo spavento, il dolore.
        Prima di sera suo zio lo portò a un'ospedale di Pietroburgo per farlo visitare dai medici. I medici lo visitarono e dissero: "Il cane aveva la rabbia, questo ragazzino morirà tra quattro giorni".
       Marc pensa già di essere in paradiso: è sempre a letto, il cibo è ottimo, può andare a passeggiare in giardino quando vuole, tutte le infermiere gli sorridono affabilmente, e soprattutto quel posto è pieno zeppo di giocattoli degli altri ragazzini, lui a casa sua non ne aveva nemmeno uno, non gliene avevano mai comprati.
     "Prendine qualcuno, molti di questi giocattoli sono abbandonati, non sono di nessuno!", gli dice lo zio.
     Marc così ne prende uno, è felicissimo.
     A Vitebsk intanto, si sa, che la polizia ha dato la caccia al cagnaccio, è riuscita a ucciderlo solo dopo dodici colpi di rivoltella.
     Ma... passano i quattro giorni e... Marc è ancora vivo, anzi è in via di guarigione.
     Miracolo! Il mondo ha ancora il suo più grande artista del Novecento! E pure con il suo primo giocattolo fra le mani!
     Marc torna a casa e trova la casa in festa, sta per nascere il suo fratellino...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO   
      

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