giuseppe d'ambrosio. autoscatto di febbraio 2012 |
nei suoi tenui colori
venati di spavento
e di avventura,
mentre il romanzo si rassetta
in preghiere silenti
che trovano sempre le stesse cose
nei loro posti fissi.
E le gracili pareti del destino
le sostengono come al solito
gli dèi notturni
di tutti i nostri libri
sempre così fieri
delle loro potenti primavere.
G. D'AMBROSIO ANGELILLO
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