L' odio è un gigante di ferro che come cammina lascia impronte mostruose su qualunque anima attraversi.
Ogni uomo debole ha un odio ben riposto nel suo taschino interiore. Se lo beve come un caffè avvelenato a ogni mattina.
Io per conto mio sono molto immodesto e per conto mio non mi riconosco nessun odio in pagamento, ma so che sotto la mia tavola ci sono molte briciole moleste che vorrebbero essere spazzate via, e io per pigrizia o per ricordo le lascio stare lì.
L'odio è la somma algebrica di molti amori andati all'ammasso, o di offese così grosse che mai nessuno spazzino è riuscito a sgabellare via. I parenti che non ci vengono più a trovare ne sanno qualcosina. L'arte che pure dovrebbe renderci fratelli molte volte è scaturigine di odii così violenti che è meglio sempre togliersi dai paraggi, infatti di solito volano mobili e pure parolacce della peggior specie.
L'odio è l'irrazionalità del buffone che cerca la sua logica di vittoria. Comunque l'odio come l'amore non sa mai quello che fa.
L'odio è più potente dell'amore perchè l'amore ha talvolta la sua pace, l'odio al contrario non ha mai requie, nemmeno quando s'è vendicato.
Lo scrittore è l'uomo che odia più di tutti, perchè non ha mai una lira, si lava poco, manda all'inferno chiunque gli capiti a tiro. La società sta diventando più debosciata di lui e questo gli dà enormemente fastidio. Lui teme che goda perfino più di lui, ma non è vero. Lo scrittore è un inguaribile ipocondriaco e così pensa per astratto che tutti lo odino, ma non è vero, è soltanto lui che in definitiva odia se stesso. Il motivo? Non ancora pervenuto.
In definitiva l'odio è un'invenzione dell'uomo, perchè in natura semplicemente non esiste. Infatti avete mai visto un cielo stellato che odi qualcuno? O un albero? O una rondine? O perfino una tigre? Io no.
Se non amate nessuno odiate almeno qualcuno, specialmente voi stessi per essere così cretini. Io francamente lo faccio e mi trovo molto bene.
L'odio è un gigante di ferro così pesante che se qualcuno per miracolo lo fa cadere poi davvero non riesce più a rialzarsi.
G. D'AMBROSIO ANGELILLO
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PASSAPAROLA
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