martedì 5 agosto 2014
ROMANZO FANATICO TRA BUKOWSKI E DOSTOEVSKIJ (recensione a "Il Mediano nella Birra")
ROMANZO FANATICO
TRA BUKOWSKI E DOSTOEVSKIJ
Giuseppe D'Ambrosio Angelillo, nato nel 1956, ha fatto il professore di filosofia, l'operaio in una fabbrica di vasche da bagno, arrostapesce in un ristorante sulla Conca del Naviglio, tanti tanti lavori di bassa forza. Ma è soprattutto l'autore de "IL MEDIANO NELLA BIRRA", pubblicato la prima volta a Milano nel 2001, una seconda edizione nel 2007, nuova e ricca di tante caratteristiche illustrazioni, un romanzo di 840 pagine, che ha influenzato parecchi in Italia. Un pilastro cult nel panorama della narrativa italiana, di solito asfittico e melenso oltre ogni dire. Un romanzo di formazione ad altissimo ritmo e dal linguaggio pirotecnico, slang di strada, dialettismi, neologismi underground a tutt'andare, altro che il famigerato editing. D'Ambrosio è un fuori casta, un autentico outsider. Negato al successo (siamo pur sempre in Italia), ma costantemente on line sulla scena autorale italiana, un sotterraneo di razza che non nuota certo in un mare di euro, ma va sempre controcorrente, come un salmone arrapato del luogo dove una volta ebbe origine e fu completamente felice. Un calmo lago di montagna dove passato e futuro fantasticamente convivono per finalmente starsene tranquilli con la propria storia così follemente metropolitana.
GIACOMO MAURI
"IL MEDIANO NELLA BIRRA" romanzo
on www.books.google.com
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