giovedì 2 ottobre 2014
qualcosa su giuseppe d'ambrosio angelillo
QUALCOSA SU
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
qualcosa va pure sottolineato, per dire la verità, perché dopo tutto si tratta di romanzi senza nessuna pretesa, anche se nel sottofondo urge una incredibile autoironia che fa di tutto questo marchingegno un'autentica favola post-moderna (ma il moderno per diventare post s'è fatto forse antico? boh? e chi li capisce a questi intellettuali così a banderuola), richiami sociali però ce ne sono, dove andare? in piazza del Duomo a guardare un pò di tipe, ce ne sono di così fantasmagoriche! esule, aldisopradellapolitica (tutta l'arte in fondo lo è), Joseph K. - come egli suole definirsi nei suoi pamflet, mostrando una certa ascendenza non trascurabile al più famoso K., del tutto gettato a pesce, vivo o morto non si sa, nell'arte sua naif-ingenua-contadina-metropolitana-periferica-chagallianaforte e chi più ne ha più ne metta, insomma il Nostro Autore punta più che sul presente e una presunta moda sul futuro e una sua particolare persistenza tutta orientata sulla lunghissima scadenza, come un latte superparticolare, detto questo i suoi romanzi, i suoi racconti, le sue poesie se ne fregano, di cosa non si sa ma di qualcosa certo sì, e qui a sorpresa si ritrova la sua attualità che dura per strada da quasi, fa paura dirlo, 40 anni. qualcosa vorrà pure dire o no? forse no ma la sua scrittura assolutamente e pervicacemente soggettiva se ne frega di nuovo, e questo ancora più oscuramente lo lega ai suoi antenati più famosi: i futuristi. i suoi 2 volumi di un "diario di un filosofo pazzo" sono di prossima pubblicazione per una casa editrice che sarà una bella sorpresa quando lo si saprà, a tempo debito, comunque sempre con un bel credito sulla fortuna, il regista gira sempre a Milano.
w.g.
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