UNA NOTERELLA DA PARIGI
SU GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
il suo maestro è Chagall. poi c'è Dostoevskij, Ernst Bloch, Spinoza, Alda Merini. il suo curriculum è spropositato, facesse domanda per essere ammesso come commesso in una libreria famosa sarebbe bocciato, altrimenti fregherebbe il posto al direttore generale. ma l'Italia è ancora nel 2014 non 2224, così per lui c'è sempre tempo per farsi conoscere in patria. in America va meglio, soprattutto a New York, dove è sempre semisconosciuto, ma in attesa di approdare a Central Park con la sua rivistina internazionale di racconti e poesie naif "il contadino yiddish". due critici illustri lo odiano, perchè lui ha l'ardire di autoprodursi per i fatti suoi, ma d'altronde lui non andando mai a mangiare a casa loro, li ignora bellamente. "betty page" è un suo romanzo molto notevole. un suo libro di poesie è stato tradotto in giapponese, lui quando l'ha saputo s'è sbellicato dalle risate, sostenendo che "il mondo è totalmente matto", cosa che peraltro va sostenendo sottilmente nella sua lunga carovana di romanzi e racconti vari. io ve lo consiglio, poi fate voi. tanto io me ne sto a Parigi.
f.b.
i suoi libri sono su
Google play:http://goo.gl/EqU2bH
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