regala Libri Acquaviva

regala Libri Acquaviva
CHARLES BUKOWSKI, Tubinga, MARC CHAGALL, Milano, ALDA MERINI, Grecia, Utopia, ROMANZI, Acquaviva delle Fonti, RACCONTI CONTADINI, America, POESIE, ERNST BLOCH, Sogni, Gatti Pazzi, Spinoza, FEDOR DOSTOEVSKIJ, ITALIA, New York, FEDERICO FELLINI, Poesie di Natale

mercoledì 22 febbraio 2017

L'ITALIA

L'ITALIA

Appena s'alza il sole sopporta la sua razione di sopruso
anche il gallo nel pollaio,
secondo voi è proprio destinata all'estrema rovina l'Italia?
Tanti, anche tra i più potenti del mondo non lo vogliono,
lo vogliono i bassi, i tracotanti,
coloro che sempre nei secoli son vissuti di superbia.
non lo vuole una grande Dea: l'Arte,
che nel mondo tiene alta la nostra migliore bandiera.
lo vogliono gli eterni rampanti,
i pazzi, i seguaci senza cervello dell'idolo vacuo del denaro,
i pestaideologie di tutte le razze,
gli ingiusti, ghiotti di tutte le cose non loro,
ne passeranno di estreme miserie per la loro prepotenza,
non lo sanno, fanno finta di niente,
si credono impuniti per l'eternità,
non sanno cos'è la fedeltà, la disciplina, l'amicizia,
credono di poter fare tutto quello che gli aggrada,
non esiste Dio per loro né la somma giustizia,
si fanno come Re Mida nel regno dell'oro luccicante
tessendo le lodi di ogni ingiustizia, nascosta o palese,
il Bene lo disprezzano,
dei loro stessi figli perfino, degli altrui,
rubano, sgraffignano, depredano, 
da ogni sacco e da ogni borsa,
o vecchi o bambini, per loro sono solo terre di razzie,
ospedali, scuole, comuni,
ramazzano tutto con una sola mano di carte truccate.
non sanno cos'è Nemesi,
non l'hanno mai vista e credono che sia una fola,
ma quella vive sempre, e si presenta,
quando vuole lei certo, ma arriva, immancabilmente,
con la falce di Ade, il Re dei Morti, 
un martello di Efesto, lo Zoppo, 
che fabbrica vendette sotto un vulcano,
il soffio feroce di una vecchia Moira
che molto si diverte con i più furbi di tutti.
ogni città è turbata,
e lo straniero sbeffeggia la patria e la gioventù
non ha remore.
"è vigliacca l'Italia, rapina da se stessa
quel che gli è più caro", dice e ride.
in congressi di matti decidono il loro stesso suicidio
pestano nel fango e sbandierano intelligenze fasulle,
i poveri se ne scappano all'estero
a fare i camerieri,
si vendono i loro diritti per 2 lenticchie.
di saggezza non ce n'è più in giro
manco l'ombra.
perseguono tutti la discordia, la protervia,
la follia.
il Bene del popolo è cancellato,
ognuno va per conto suo verso la comune rovina.
ma l'Arte ci salverà,
la Poesia.
i nostri antichi padri ridono e piangono.
"abbiamo arato in mezzo al mare,
abbiamo buttato in un mare in tempesta
tutti i nostri sacrifici, le nostre fatiche,
le nostre alte filosofie", dicono.
affonda l'Italia e nessuno tura la falla,
pensano a nascondere i loro turpi tesori rubati.
ma la nave è troppo grande,
è troppo piccolo l'intero Mediterraneo
per far colare a picco la nostra Italia,
un faro così potente e alto
che la sua luce si vede da tutto il mondo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

Nessun commento: