mercoledì 1 luglio 2015
IL VESSILLO DELLA LIBERTA'
non presentatemi facce di servidorame, amici,
tradiscono il pane, il vino,
il sale della tavola.
che ci faccio con questi tradimenti di guerra?
che me ne faccio di voi
che bruciate le case della mia città
con le vostre false parole di pace?
i lamenti si possono dare in affitto,
o non lo sapete?
la vita si spreca e pure l'amore.
non mi fate venire davanti
queste facce di cornacchie del malaugurio.
sono una penna scheggiata, lo so,
nessuno mi vuole,
nemmeno voi.
e allora lasciatemi alla mia dannazione
che sempre mi impone
di non tradire il mio spirito,
e quello del mio Maestro.
che ne sapete voi della lotta
e della battaglia,
che appena sentite un rumore forte
vi spaventate
e indegnamente ve ne scappate via?
lasciatemi pure solo
con la mia cocente sconfitta,
ma io non volto le spalle al soperchiatore,
gli dirò sul muso
quel che gli spetta.
voi mettetevi pure al sicuro,
con tutta la servitù,
prima della battaglia di domani.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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