martedì 21 luglio 2015
IL POETA DI MILANO SOTTO IL DUOMO
il poeta di milano se ne va sempre lì, sotto il Duomo,
perché sempre ha bisogno di vedere i miracoli
e insinuarsi nella fantasia di una preghiera.
in città non ne costruiscono più cattedrali,
solo tetri palazzi dove vanno a rintanarsi le belve del soldo,
gente senza più Dio né un misero pensiero di compassione,
l'empio bastona pure la luce se per caso va
alla casupola sbagliata.
la città è stanca e se ne va quasi in rovina nella sua esile anima,
se non fosse per gli alberi che ridono nel mattino
e la bellezza di questa montagna di marmo di libri
che splende perenne
qualsiasi tempo faccia,
qualsiasi mangiatore di focolari
venga a far bivacco nei dintorni
col dente aguzzo del suo potentissimo affaruccio.
GDA
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