La cenere della solitudine
sulla superbia zitta del cuore senza parole
e senza nessuno.
Si nasconde l'uomo che vuole fare il monaco
pure a Natale,
e freme di incertezze a sentire gli scoppi
e le risa degli altri
nelle case vicine.
Il dolce del panettone gli è molesto
e volentieri lo regalerebbe a chiunque
piuttosto che tenerlo sul tavolo di cucina
a far niente.
Il filosofo misantropo si apparta per tempo
e si schermisce,
non si ricorda più nessuna contentezza
e i larghi sorrisi del tempo che fu
(o forse fa solo finta).
Gioca a fare il vecchio cerbero il ragazzo
e vuole fare l'originale a tutti i costi
con un sasso per desiderio.
E' lieta per lui la festa solo quando
è del tutto passata.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
A www.libriacquaviva.org
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