PENSIERI DI UN UOMO RIDICOLO
come sono belli quegli amici
che chiedi loro aiuto e non si fanno trovare in casa,
sono occupati, sono andati a Toronto,
stanno visitando la loro stessa cantina,
quand'è stato hai dato loro l'anima,
il sale e la tovaglia.
ora invece son passate via le cose del bene,
ora è di moda il "penso solo a me" (che è già troppo
nel senso dello sforzo del pensare),
se hai bisogno rivolgiti alla carità di Dio (se ci credi,
altrimenti fa' come facevano gli antichi, andrà come andrà).
l'avessi saputo avrei pensato altrimenti sul fare della vita...
ma no! il bene seminato produce altro bene nel mondo,
il male moltiplica il male,
immetti bene nel sistema del mondo
che il bene girando la ruota del destino ti arriverà...
ma quasi mai dalle stesse persone,
da altre invece che manco forse conosci.
ma dov'è che ho sbagliato allora? ma in nulla...
le persone pensano a modo loro:
ricevere bene fà piacere
ma ridonarlo dà alquanto fastidio...
quanti libri, quante idee, quanto tempo, quante energie...
avessi pensato solo a me stesso avrei certo più soldi
ma non sarei quel che sono: me stesso.
il male peggiore comunque è riporre il bene nei soldi
e non nell'amicizia e nell'amore
(da dove tutti una volta siamo nati)
ma chi mai nasce dai soldi a questo mondo?
la follia, la protervia, l'assassinio...
auguri e figli maschi, amici miei belli
che non vi fate trovare più così facilmente,
io non ho sbagliato a fare a voi del bene
siete voi a sbagliare ad esservelo dimenticato,
pagherete un pasticcino di più alla vostra amante traditora
darete un vizio in più a vostro figlio scialacquone
invece che aiutare un vostro antico amico in difficoltà:
sarete di certo molto felici per tutto questo...
io continuo testardo a pensare che il bene non è mai uno sbaglio
e che manco la vera amicizia lo sia.
sbaglia sempre, qualunque cosa faccia, il male
e la falsità dell'anima del pusillanime.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
da "CARTOLINE DI MILANO", Acquaviva, 2015
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