la fumeria dei conti della strana gioventù
tra pro e contro mai conciliati
tra il troppo e il poco mai pacificati
tra il breve e il lungo dell'essere
che mai accarezza il lieve velo del suo senso
sempre intravisto da lontano
e mai incontrato.
ubriachi di conflitti
alla fine però il giovane si beve tranquillo
il sorso amaro della sua sigaretta
e s'immagina il pescespada
o il centauro.
una testa piena di bolle di sapone
e di veleni
e di fatti ormai andati a ramengo.
quante lotte e quante parole
tutte riposte con cura
nell'antica cassa di legno delle lunghe attese,
mentre la foglia di tabacco brucia
sulle labbra e in bocca
per ritornare a fare
con la solita spirale di fumo
la rigida scarpa della partenza.
g. d'ambrosio angelillo
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