UN BEL GIORNO
Un bel giorno (ma tutti i giorni sono belli, ci insegna il Maestro) Chagall, ragazzo, dice a sua madre che sta infornando il pane.
"Mamma, vorrei fare il pittore".
"Ma che dici? Sei diventato pazzo? Fammi fare il pane. Non mi importunare. Ho il pane da fare".
"Mamma..."
"Lasciami stare..."
Così Chagall e sua madre si recano dal maestro pittore di Vitebsk, un certo signor Penne.
In uno studio pieno zeppo di tele, solo sul soffitto non ce n'erano.
Il pittore li saluta con noncuranza a vederli:
"Che volete?", chiede.
"Lui, si capisce: è un pazzo, vuole fare il pittore", dice la madre.
Penne dà un'occhiata fugace ai disegni di Chagall.
"Non si può dire certo di no... Una certa tendenza ce l'ha", dice Penne.
Questo bastò alla madre che non ci capì molto di più.
Bastò a Chagall per cominciare.
Ma lui però già aveva deciso che sarebbe diventato pittore comunque, qualunque cosa avesse risposto Penne.
Sembra bastare anche al mondo intero.
Ma non è mica detto.
L'Arte di Chagall è così nuova che sembra che l'Arte stessa sia stata rifondata da capo.
Chagall sembra che abbia regalato l'Ebraismo, la Russia, Parigi al mondo intero, mettendoci dentro le chiese, le vacche, gli amori, gli angeli, i profeti, la Speranza di tutti gli uomini della terra, nessuno di loro escluso.
Chagall, uno dei più grandi maestri dell'Umanità, non solo di pittura ma soprattutto di vita.
giuseppe d'ambrosio angelillo
da "CHAGALL", Acquaviva 2014
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