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lunedì 18 luglio 2011

AMERICA di g. d'ambrosio angelillo

Il Paese era davvero pieno di gente,
di tutto il mondo e di tutte le razze,
il capo mi disse:
"Ehi Joseph, qui c'è posto per tutti
non t'inquietare".
Io mi misi tranquillo
e presi aloggio vicino alla metropolitana.
La sera il capo mi portò a bere birra
in un locale di malaffare,
c'erano anche tanti suoi amici con lui.
"La borsa sta andando giù
e anche noi stiamo bevendo mica male.
C'è il serio rischio che si fallisca tutti".
E allora si misero a parlare dei massimi sistemi
e della matematica perfetta degli affarucci
di piccolo cabotaggio.
Io mi finii la mia birra
e poi andai a guardare dei libri in una vetrina del bar.
"Però, pensai, in America anche nei bar ci tengono ai libri".
Erano libri di fantascienza e gialli polizieschi.
"Ti piacciono?", mi chiese il barista.
"Preferisco il rock", mentii spudoratamente.
Tornai a sedermi al largo tavolo del capo.
"Dovremmo tirar più soldi dalla nostra intelligenza", disse.
La tipa che stava vicino a me era bella
ma aveva paura che la stessi spogliando con la mia fantasia
e allora si copriva ancor più con il suo elegante scialle nero.
Io allora tornai a guardare le copertine dei libri nella vetrina,
le copertine erano davvero eccezionali.
"Se ti piacciono te ne posso vendere qualcuno", mi disse il barista.
"No, grazie, non fumo", dissi io.
"Ma questo non capisce proprio un cazzo di americano", disse lui.
No, io capivo, ma semplicemente erano i soldi dove facevo cilecca. Ma continuai a fare finta tranquillamente di non capire, era molto più facile per me.
Quando tornai al tavolo del capo stavano tutti parlando della crisi del '29 e di new deal.
"Il guaio serio è che ora lo stato è più indebitato di noi", disse.
E continuarono a parlare delle possibili soluzioni ancora a lungo. Poi finirono le birre e ognuno se ne tornò a casa sua.
La ragazza con lo scialle nero non mi degnò di uno sguardo,
era profondamente convinta che la volevo spogliare con la mia fantasia.
"Comunque, Joseph, in America c'è posto proprio per tutti", mi disse il capo.
"Ne sono convinto", dissi io.
"E a soldi come stai?", mi disse poi.
"Domani mi arriva qualcosa dall'Italia", dissi io.
Mio padre mi aveva mandato un vaglia internazionale proprio quel giorno.
"Potresti pagare le birre ora?", disse lui.
"Certo, è un onore per me", dissi io.
Andai alla cassa e pagai. 15 dollari tondi tondi.
Quando uscii fuori se n'erano già andati tutti via. Mi sa che erano un pò tutti invaghiti di quella bella ragazza con lo scialle nero, presero tutti insieme a lei la sua metropolitana.
Io tornai piano al mio alloggio poco lontano e mi misi a guardare la televisione, non ci capivo quasi niente di quello che dicevano ma le figure e le scene erano troppo belle. Certe attrici poi mi lasciavano proprio secco.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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http://www.books.google.com/

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