tutte le mattine si alzava,
montava su una nuvola
e dal Colorado se ne andava su una montagna dell'Abruzzo
con una tasca piena di sorrisi
un panino di lacrime amare
e una bottiglia di vino nero italiano.
andava per strada
con il sacco di rape sulle spalle
e lì dalle belle pinete di Pescara
se partiva alla chetichella per la calda California,
pescatore di anime, fratello minimo di Gesù,
per tre quarti pazzo assoluto,
a Los Angeles,
piantato con i piedi forti
nel bel mezzo della grande anima dell'America.
arruvuà, time, o sole mio sta mbronte a tte,
bollente vita mia,
che i film di Hollywood m'hanno fatto a macello,
firmamento, bastardi e maccaroni,
se ne riempì il gozzo
di tutto questo malaffare.
buzza e zitto con tutti quanti,
che minchia ne possono mai capire.
a tarda ora beveva ancora il suo bottiglione
di utopia,
siamo in America qui
mica in un libro strappato e abbandonato.
a sera inoltrata si butta di nuovo
il suo sacco di rape sulle spalle
e se ne riparte di nuovo
per le nevi bianche e alte del suo bel Colorado.
con le montagne dell'Abruzzo sempre nel cuore,
arriva in fondo alla strada di casa sua
e butta la sua magra sacca di guadagni
a terra,
se ne va a letto e pensa.
la vita non gli ha dato niente
ma allo stesso tempo gli ha dato tutto.
un gatto nero magrissimo
va a acquattarsi sul suo sacco di rape sulla via
lui chiude gli occhi
e scorre il lunghissimo romanzo di tutta quanta la sua vita di pescatore di anime e stelle.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
http://www.libriacquaviva.org/
http://www.books.google.com/
(poesia dedicata a John Fante
grande italiano, grande americano e grande scrittore,
stasera la tv italiana manda a notte fonda
un film tratto dal suo primo romanzo:
"ASPETTA PRIMAVERA, BANDINI"
di Dominique Deruddere (1989),
stanotte io me ne starò lì
a guardarmi questo grande film).
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