Mi addormentai in un'acqua viva e il paese era bello,
i pesci nuotavano nell'aria immensa come il mare,
la mia bella era via
e i miei giorni fluttuavano attorno a me
come castelli in aria assolutamente fatui.
C'era la vita però
e il giornale della sera era vuoto
perchè le stesse notizie per lo stesso mese
non possono mica pretendere chissà che.
Ciò che davvero mi mancava
era un copione a soggetto
dove il nulla che carpiava doveva essere preso a sberleffi.
Ma vallo a trovare un pagliaccio
che gli venga facile di combattere con il niente.
Il niente è un pugile che ti stende al tappeto
senza nemmeno chiamarti la guardia.
Così mi sedetti sulla poltrona e mi misi a guardare per aria,
ma nemmeno lì c'era l'antica forza della mia gioventù,
e nemmeno lo scherzo che mi ha tirato d'impiccio tante volte.
C'erano intorno a me solo i miei giorni vuoti
e quei castelli in aria
che mi ricordavano solo quanto io fossi fesso.
E quel giornale vuoto
pieno solo di notizie vecchie masticate e rimasticate.
Delle stupide vecchie pagine insignificanti
che mi urlavano in faccia
di alzarmi e di rimettermi a nuovo.
Ma il mondo girava e io mi ero proprio scocciato
di continuare a essere preso per il culo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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