Nell'anno 1830 arrivò a Granada, proveniente dall'Inghilterra, dove era rimasto per un lungo periodo a perfezionare i suoi studi, il granadino don Alhambro.
A Londra era stato sorpreso da lontano dalla bellezza della sua città natale e tornava desideroso di osservarla nei suoi più intimi dettagli.
Si installò in una piccola stanza piena di orologi da taschino e faceva lunghe passeggiate, dalle quali tornava con il vestito fiorito di quel verde muschio melanconico che l'Alhambra mette nell'aria e sui tetti.
Il suo essere granadino era così acuto che masticava in continuazione foglie di mirto e vedeva di notte il grande fulgore storico che Granada manda a tutte le altre città della terra. Divenne, pure, un grande assaggiatore d'acqua in questo Jerez dalle mille acque.
Parlava dell'acqua che sa di viole, dell'acqua che sa di more, di quella col sapore di marmo e dell'acqua barocca delle colline, che lascia un ricordo di chiodi di metallo e di grappa...
FEDERICO GARCIA LORCA
.
poemetto in prosa del grande poeta spagnolo
pubblicato per la prima volta in lingua italiana nel febbraio 1993 dalla piccola casa editrice ACQUAVIVA.
nel 1978 ho passato 6 mesi nella città di Granada per passione di poesia per il mio maestro Federico. ci ho ho ritrovato tutto di quello che lui descrive con genio e passione della sua grande città natia. ci ho descritto qualcosa nel mio libro inedito di racconti "PER STRADE DI SPAGNA".
l'ACQUAVIVA ha pubblicato molto del grande maestro Federico, e non per caso. credo per davvero che io stesso son diventato poeta per merito suo e alla sua scuola invisibile. poi col tempo me ne sono un pò allontanato, seguendo a istinto il mio estro e la mia strada. ma come dimenticare mai quel mio grande primo insuperato maestro?
poi nei suoi magistrali poemetti in prosa ho ritrovato molto della sua eleganza e dei suoi acrobatici salti pindarici nei racconti poetici di Alda Merini, del quale lei conosceva a memoria moltissime poesie, tra le quali non me lo scordo mai, perchè anch'io la sapevo a memoria, "LA SPOSA INFEDELE" del "ROMANCERO GITANO", anche questa raccolta pubblicata dall'Acquaviva nel lontano 1990.
"E io che me la portai al fiume
credendo che fosse signorina,
e invece aveva marito.
Fu la notte di Santiago
e quasi per compromesso.
Si spensero i fanali
e s'incendiarono i grilli.
Alle ultime curve
toccai i suoi seni addormentati
e mi s'aprirono di colpo
come rami di giacinti.
L'amido della sua gonna
mi suonava nelle orecchie
come una stoffa di seta
strappata da dieci coltelli.
Senza luce d'argento alle cime
gli alberi son cresciuti,
e un orizzonte di cani
latrava molto lontano dal fiume..."
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
su Google play:
http://goo.gl/yiBJH8
(se ti capita ogni volta che ne hai occasione
non scordarti mai di prenderti per te
e per i tuoi amici
un Libro Acquaviva,
passaparola...)
martedì 26 luglio 2011
Federico Garcia Lorca STORIA DI QUESTO GALLO poemetto in prosa ACQUAVIVA
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