Nel porto si va da soli
con un bel caldo nelle mani:
si deve per forza andare da qualche parte
se dove siamo non significa proprio niente.
Anche il mondo è disancorato,
figuriamoci la nave che senza una piega
ci aspetta per ricordarci
quanta immensa sia quella pianura
d'acqua azzurra
che è il gran prodigio della vita.
Si viaggia come si respira
anche se il sole ci sembra fissato
sempre sulla nostra astrusa povertà.
Lo sguardo finalmente comincia ad andare
tranquillo e fiero.
Migliaia di miglia tra un questo e un quello...
mentre la nave schricchiola
nelle sue intravature d'acciaio,
per andarsene a cercare il suo duro pane
in altri maledetti porti,
tra altri peccati
e altri delirii...
Ma durante il viaggio si va,
e si può pensare qualsiasi cosa,
immaginare qualsiasi meraviglia...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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