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domenica 30 ottobre 2016

IL GATTONE NERO CHE SE ANDO' SU FACEBOOK PER AMORE favola di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo



IL GATTONE NERO CHE SE NE ANDO'
SU FACEBOOK PER AMORE
favola
    

    C'era una volta un gatto nero che andava sempre in cerca della sua gattona nera, ma questa non si faceva mai trovare perché aveva sempre da fare a stare su Facebook. Non se ne andava mai in giro, non cercava mai altri gatti nella vita del cortile, non se ne usciva mai manco a guardarsi la luna piena quando era altissima nel cielo. Sempre davanti al computer a smanettare su tutti i post possibili e immaginabili che passavano veloci sulla rete.
    Allora il nostro gatto nero che pensò? Di iscriversi anche lui a Facebook e mettersi a smanopolare anche lui in rete nella foresta infinita delle notizie più succose. Così fece domanda a Facebook e si iscrisse. Ma da Facebook gli risposero:
   "Ci dispiace, ma non possiamo iscrivere una coda nera sul nostro sito".
    Il gattone nero rispose così, tutto indispettito:
    "Urcaz! Ma io sono un gatto nero! E' normale che ci abbia pure la coda nera!"
     "Ci dispiace proprio, ma niente da fare. Una coda nera è fuori dal nostro regolamento di ammissione", risposero da Facebook.
    "Ma se vi mando la foto della mia faccia tutta nera?", scrisse ancora il gatto.
    "Una faccia nera può essere offensiva per molti nostri utenti. Niente da fare", risposero da Facebook.
    "Urcalaz! Ma ne sparate di botti vacanti se ci vi mettete di buzzo buono!", scrisse questa volta il gatto, parecchio irritato.
    Allora che fece il gatto? Si fece aiutare da un suo amico dragone volante, anche lui tassativamente tutto nero,  e si fece accompagnare alla sede centrale di Facebook, là nella lontana California.
    "Mi voglio iscrivere", disse all'impiegato preposto.
    "Ma tu sei un gatto nero! Hai certe zampone nere che fanno davvero impressione! Non possiamo iscriverti!", disse l'impiegato.
    "Zampone nere? Ma che dici? Queste sono le mie gambe di gatto! Che? Devo volare come il mio amico dragone? Guarda che con le mie zampone ho certi artigli che se mi ci metto ne faccio di parecchi di danni!", disse il gatto, questa volta davvero infuriato.
     "Oh! Amico gatto! Ma la vuoi proprio sapere la verità?", disse l'impiegato, con la sua santa pazienza.
     "Certo! Son venuto qui apposta con l'ultimo volo internazionale del mio compare dragone nero supersonico!",
disse il gatto, ormai sul punto di fare uno sfracello.
     "Un gatto non può iscriversi a Facebook!"
     "Perché?", fece il gatto, trasecolato.
     "Un gatto non ha la carta d'identità! Non ha la patente! Non ha nemmeno un carta di credito per pagarsi gli annunci pubblicitari!", disse serafico l'impiegato.
     Il gatto questa volta si arrabbiò sul serio:
     "Allora così stanno le cose?!"
     "Purtroppo sì"
     "Ah! E allora le cose si mettono davvero male per voi!", disse il gatto.
     E di colpo tirò fuori i suoi grossi artigli e con l'aiuto del suo amico dragone nero si mise a graffiare tutto quello che gli capitava a tiro nella sede centrale di Facebook in California.
    "FFFSSSSS! GRRRRR! ARCSSSS! MAOOOOO! MAUAUOOOO! MAUAUAOOOOO!"
    Successe che il gattone nero e il suo grande compare dragone riuscirono a infilarsi direttamente in rete! E cosa non combinarono!
    Le foto in onda si deformarono tutte. Le canzoni vennero tutte scraccate e stonate. Le regole se ne andarono tutte a gambe all'aria in un baleno. I biondi divennero neri. I neri divennero imperatori d'Inghilterra. I meticci tutti Kaiser di Germania. Gli esquimesi proprietari dell'intero equatore. I poveri, direttori di banca. I bidelli, docenti di filosofia teoretica alla Sorbona di Parigi... Un vero pandemonio...
    Fu immediatamente interpellato per correre ai ripari Mark Zuckerberg in persona!
    Ma non ci fu proprio niente da fare!
    Il gattone nero e il compare dragone zompavano e saltavano tra i profili, le pagine, la messa in rete di tutti i post di Facebook del mondo! Sui fili del telefono, sui tralicci del telegrafo, sulle antenne nello spazio dei satelliti in orbita attorno al globo!...
    La rete intera di tutto il mondo si contorse, si avvolse, si scraccò completamente...
    Alla fine ingloriosamente la rete di tutto il mondo semplicemente si spense, si fulminò, si guastò di botto in ogni suo pur minimo lamparino...
    Il mondo della rete mondiale semplicemente calò in un buio vertiginoso e assoluto... Facebook non funzionava più...
    
    Così tutti scesero per strada. Finalmente nella vita vera.
    E tra tutti questi anche la bella gattona nera, proprio la gattona nera di cui era follemente innamorato il nostro grosso gattone nero, che appena atterrato a Milano dalla lontanissima California dal grosso groppone del suo amico dragone,  subito la incontrò. Là, sui prati davanti ai giganteschi bastioni del Castello, luogo d'incontro di tutti i gatti innamorati della città.
    Appena la vide subito il gattone nero le disse:
     "Ciao, bella mia. Finalmente ti fai vedere in giro dalle nostre parti! Ti va di fare due passi sui tetti di questo bel castello? Lo costruì tanti secoli fa un mio avo, famoso amico intimo di Leonardo da Vinci, proprio per portarci a passeggiare un giorno la mia cara amica del cuore, per mostrale quant'è bella la luna quando è tutta chiara e alta nel cielo... Quant'è bello il mondo quando c'è un venticello caldo di primavera come stasera... Quant'è bello l'amore se è sincero e tutto spontaneo...Ti va?"
    "Certo!", disse la gattona nera, facendogli immediatamente gli occhi dolci...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
     

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