siamo ancora dentro un impero romano
e cerchiamo senza posa la nostra antica repubblica,
pieni di vezzi e e di geometrie disperate,
io vado ancora a vele di vento
e affronto le onde d'oceano della mia città
che mi scaglia in un tempo di ghiaccio
e difficile a credersi non mi fa male manco a un dito mignolo,
vado dormendo da un secolo ormai,
spero di svegliarmi
almeno con sommo onore per l'apocalisse...
quando i barbari si presenteranno un giorno ai confini
più forti di noi
e noi non sapremo che fare,
se non pregare con affanno
i nostri stanchi angeli...
sperando almeno che si presentino tutti i nostri pinocchi
a combattere meglio di noi...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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