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sabato 23 luglio 2016



CALIGOLA

    C'era una volta un imperatore che nominò il suo cavallo senatore, poi saltò in groppa a un senatore e si fece una lunga galoppata. Poi un suo consigliere gli disse:
   "Maestà, perché non prendi una tigre e non la fai diventare imperatore?"
   "Ma poi credi che due imperatori sarebbero un bene? Per me poi non sarebbe molto difficile andarmene in giro cavalcando una tigre? Anzi giacché ci sono prenderò una tigre come consigliere politico visto che me l'ha consigliato il mio migliore consigliere politico. Ti licenzio come filosofo e ti assumo come pasto di tigre", disse l'imperatore.
    Il suo consigliere politico naturalmente fece una brutta fine, una tigre si mise a fare il filosofo per tutto l'impero.
    "M'avesse almeno consigliato di far diventare imperatore un rospo avrei apprezzato il suo umorismo, ma come posso fare ad apprezzare in un mio collaboratore il suo segreto desiderio di uccidermi? Sarò di sicuro pure un pazzo scatenato ma nessuno può ignorare che a questo mondo è nel comando assoluto una sapienza infinita che è del tutto impossibile controllare. I cospiratori non sanno che il loro limite insuperabile sta proprio nella loro stessa cospirazione, che immancabilmente se li divora spietatamente a uno a uno. Solo il tempo è il più grande rivoluzionario della storia... O tu elimini me o io elimino te... Così non può esserci altro vincitore a questo mondo che il tempo...", disse l'imperatore.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

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