I chierici di paese
vanno in processione
con il santo dalla faccia sporca di fango
i denti rotti
e le elemosine già rubate
per giocare a poker di notte.
La chiesa è vuota
e l'acqua santa è vecchia di anni,
Cristo aspetta paziente
che gli tolgano la polvere dal cuore
e dalle piaghe,
tra i banchi le vecchiette sonnecchiano
e sugli altari i fiori sono tutti di plastica,
tanto per non scordarseli quando serve.
Sulla piazzetta di marmo
davanti al tabernacolo
se ne stanno mogi i ragazzini
non vedendo l'ora
di tornare a giocare a calcio balilla,
nella saletta prima della sagrestia.
Nel frattempo si tirano di nascosto
come una palla
il teschio di un monaco del XVIesimo secolo,
rubato dai sotterranei di un ex-convento.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
www.libriacquaviva.org
www.books.google.com
Nessun commento:
Posta un commento