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sabato 30 maggio 2015


CHE SO IO? DOVE VADO IO? CHI SONO IO?

che so io?
niente so,
con tutti questi cartoni di libri
pieni di nulla
che mi vorticano nella testa
che manco ce la faccio più a camminare.
dove vado io?
da nessuna parte vado io
che ho visto londra parigi berlino
e non ne ho fatto una minchia di niente.
e guardo il sole scialbo di questo pomeriggio
di tarda primavera dalla finestra
con ancora il freddo dell'inverno duro nelle ossa,
con tutti i miei amici che mi prendono in giro
allegramente
e i vicini di casa che arrivano addirittura
ad augurarmi la morte,
e i padroni delle ferriere
che manco sanno che un tipo come me
possa nientemeno che congetturare di esistere,
e la polizia che ancora sospetta di me
per chissà quali antiche rivoluzioni,
tutte comunque tassativamente passate di moda,
e lo psichiatra che mi dà la caccia da decenni
per finalmente buttarmi nel primo manicomio disponibile
e finalmente buttare via la chiave per sempre,
e il prete che mi cerca per farmi confessare
chissà quali delitti e depravazioni
e io invece che ci devo pensare proprio parecchio su
per trovare almeno il primo peccato possibile
che non faccia scoppiare a ridere
per la ruggine di tutti i miei bauli aperti da tempo
alla veduta davvero di tutti.
chi sono io?
non sono un cazzo di nessuno io,
se a pensarci mi viene così da ghignare
per i miei pantaloni
che mi porto addosso da sei mesi,
e le scarpe che se non sono del tutto sfondate
non riesco mica a buttarle via.
qui in questa soffitta dell'estrema periferia di Milano,
dove io davvero mi figuro di essere in Terra Santa
e tendo l'orecchio
caso mai Dio abbia da confidare qualcosa proprio a me
che ho la testa vacante
e l'anima balorda,
sia l'interno che all'esterno,
e tra queste mura di poveri
che hanno il fegato di vivere e essere felici
in una valigia di cartone
così stretta e squinternata.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

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