venerdì 22 maggio 2015
MEMORIA
si scrive da sola la vita sul mio tavolo
seconda memoria di quel che passa nel mio mondo,
in me tutti vedono la spavalderia, l'incoscienza, la pazzia,
e io le saluto come le mie più vere compagne,
baldanzosi velieri di sciatta poesia
ma pochi vedono la pena, il dolore, la malinconia,
gli specchi ustori sulle mura di siracusa.
pochi sanno quanto amaro è l'olio della lampada
dell'oscura speranza,
lungo le rotte assenti dell'infecondo mare,
la matematica rovente dell'assurda solitudine,
le dure fave del silenzio del saggio pitagora,
il vino pesante di dioniso lo squartato,
il bambino abbandonato a se stesso nella scuola senza più Dio.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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