I POVERI
i vivi hanno tutti bisogno di soldi
e di auguri,
penso.
i guai cominciano quando comincia a piovere
e nessuno vuol darti l'ombrello,
tutti pensano che hai bisogno di scarpe,
di cappotto,
e anche di una casa bella larga.
è così che di colpo
tutti cominciano a fregarsene di te.
i poveri poi sono davvero troppo petulanti,
ti chiedono perfino le sigarette
e qualche centesimo per una caramella.
il colmo poi si raggiunge quando ti chiedono il pane,
i più seccanti pure il formaggio.
"ho fame", dicono
e io che c'entro?
non sono mica l'astronauta in viaggio verso plutone.
potrei essere benissimo pure io un povero
e aver bisogno di un cimitero pure io.
cazzo,
non siam mica tutti vivi per fortuna,
ci sono pure i morti.
quelli sono pure sordi
e se tu parli non ti ascoltano mica,
non è colpa loro, poveretti,
è proprio che non ci sentono più.
potessero sentirebbero,
forse non ti darebbero niente lo stesso
ma almeno ti direbbero: "ma va' a cagare!"
e tu non ci resteresti così male
come quando non ti rispondono
e non ti vedono nemmeno.
ma la verità è che son ciechi pure,
non vedono nulla,
come fanno a vedere anche i poveri infatti?
non ce la fanno.
la gente poi ha certe pretese.
come fanno a non capire che ai morti non si può
proprio chiedere niente,
nemmeno mezzo centesimo,
che poi anche se fosse vivo
non è mica detto che te lo darebbe.
infatti non è mica possibile accontentare tutti,
i soldi se li son presi tutti i ricchi
ai poveri non ne è rimasto niente,
altrimenti che poveri sarebbero?
poveri con i soldi non se ne son mai visti.
così se volete qualche augurio,
quello ve lo possiamo dare tranquillamente,
ammesso e non concesso che siamo ancora vivi
e non come dicevo prima già morti.
i morti neanche di auguri ne possono dare
infatti ne hanno bisogno prima loro stessi
di tutti quelli che ci sono in circolazione.
così poveri miei, fate i poveri
e non rompete tanto
alla gente che ci ha sempre così tanto da fare,
vivi, morti e malati di testa che siano.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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