regala Libri Acquaviva

regala Libri Acquaviva
CHARLES BUKOWSKI, Tubinga, MARC CHAGALL, Milano, ALDA MERINI, Grecia, Utopia, ROMANZI, Acquaviva delle Fonti, RACCONTI CONTADINI, America, POESIE, ERNST BLOCH, Sogni, Gatti Pazzi, Spinoza, FEDOR DOSTOEVSKIJ, ITALIA, New York, FEDERICO FELLINI, Poesie di Natale

sabato 30 maggio 2015

I POVERI

i vivi hanno tutti bisogno di soldi
e di auguri,
penso.
i guai cominciano quando comincia a piovere
e nessuno vuol darti l'ombrello,
tutti pensano che hai bisogno di scarpe,
di cappotto,
e anche di una casa bella larga.
è così che di colpo
tutti cominciano a fregarsene di te.
i poveri poi sono davvero troppo petulanti,
ti chiedono perfino le sigarette
e qualche centesimo per una caramella.
il colmo poi si raggiunge quando ti chiedono il pane,
i più seccanti pure il formaggio.
"ho fame", dicono
e io che c'entro?
non sono mica l'astronauta in viaggio verso plutone.
potrei essere benissimo pure io un povero
e aver bisogno di un cimitero pure io.
cazzo,
non siam mica tutti vivi per fortuna,
ci sono pure i morti.
quelli sono pure sordi
e se tu parli non ti ascoltano mica,
non è colpa loro, poveretti,
è proprio che non ci sentono più.
potessero sentirebbero,
forse non ti darebbero niente lo stesso
ma almeno ti direbbero: "ma va' a cagare!"
e tu non ci resteresti così male 
come quando non ti rispondono
e non ti vedono nemmeno.
ma la verità è che son ciechi pure,
non vedono nulla,
come fanno a vedere anche i poveri infatti?
non ce la fanno.
la gente poi ha certe pretese.
come fanno a non capire che ai morti non si può
proprio chiedere niente,
nemmeno mezzo centesimo,
che poi anche se fosse vivo
non è mica detto che te lo darebbe.
infatti non è mica possibile accontentare tutti,
i soldi se li son presi tutti i ricchi
ai poveri non ne è rimasto niente,
altrimenti che poveri sarebbero?
poveri con i soldi non se ne son mai visti.
così se volete qualche augurio,
quello ve lo possiamo dare tranquillamente,
ammesso e non concesso che siamo ancora vivi
e non come dicevo prima già morti.
i morti neanche di auguri ne possono dare
infatti ne hanno bisogno prima loro stessi
di tutti quelli che ci sono in circolazione.
così poveri miei, fate i poveri
e non rompete tanto 
alla gente che ci ha sempre così tanto da fare,
vivi, morti e malati di testa che siano.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

Nessun commento: